POESIA
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Luigi di Ruscio: Non possiamo abituarci a morire
Raccolta pubblicata nel 1953

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Mercoledì, 20 Ottobre 2004

A cura di Alessandra Visser





Osvaldo Licini
"Angelo ribelle su fondo canarino"
Olio su tela, 1951




Note bio-bibliografiche

Luigi Di Ruscio è nato a Fermo il 27 gennaio 1930, ha freguentato le scuole sino alla quinta elementare. E' emigrato in Norvegia nel 1957 dove ha lavorato come operaio in una fabbrica di chiodi sino alla pensione nel 1994. Sposato con Mary Sandberg, ha quattro figli: David, Caterina, Tomas e Adrian.
Luigi di Ruscio ha sempre avuto interessi nei campi della fotografia, della politica e dell'ecologia. Ha pubblicato le seguenti opere:

Poesie

1- "Non possiamo abituarci a morire". Prefazione Franco Fortini, Schwarz, Milano, 1953
2- " Le streghe s'arrotano le dentiere". Prefazione Salvatore Quasimodo, Marotta, Napoli, 1966
3- "Apprendistati", Bagaloni, Ancona, 1978
4- "Istruzioni per l'uso della repressione". Presentazione di Giancarlo Majorino, Savelli, 1980
5- "Epigramma", Valore d'uso edizioni, Roma, 1982
6- "Enunciati", a cura di Eugenio De Signoribus, Stamperia dell'arancio, Grottammare, 1993
7-" Firmum" peQuod, Ancona 1999
8-"L’ultima raccolta". Prefazione Francesco Leonetti, Manni, Lecce 2002
9- "Epigrafi", Grafiche Fioroni, Casette D’Ete, 2003



Narrativa

1-"Palmiro" Presentazione Antonio Porta, Il lavoro editoriale, Ancona, 1986
2-"Palmiro" (seconda edizione) 1990
3- "Palmiro", (terza edizione) 1996 Baldini&Castoldi
4-"Le mitologie di Mary", 2004 Lietocolle. Postfazione: Mary B. Tolusso



Note al testo
1- Nato a Firenze nel 1917, Fortini ha vissuto in quella città gli anni giovanili, laureandosi in Giurisprudenza ed in Lettere, ed entrando in contatto sia con i protagonisti della stagione dell'Ermetismo, sia con gli intellettuali che prima della guerra hanno fatto la storia della cultura italiana, da Montale a Noventa e Vittorini.
Richiamato alle armi nel 1941, dopo aver partecipato alla Resistenza in Valdossola ed essere emigrato in Svizzera, con la fine della guerra si è stabilito a Milano, diventando redattore del "Politecnico".
Dal 1948 al 1953 ha lavorato alla Olivetti; successivamente è stato collaboratore delle riviste "Comunità", "Officina", "Ragionamenti", "Il menabò", "Quaderni rossi", "Quaderni piacentini"; tra i quotidiani, prima dell'"Avanti!", poi del "Manifesto", del "Corriere della sera" del "Messaggero", "II sole - 24 ore".
Dopo aver insegnato nelle scuole secondarie, dal 1971 al 1989 è stato titolare della cattedra di Storia della critica letteraria della Facoltà di Lettere di Siena, dove ha svolto 1'intera carriera accademica.
Nel 1985 gli è stato conferito il Premio Montale - Guggenheim per la poesia.
E' morto a Milano nel novembre '94.

Fonti internet
http://home.no.net/italiani/italiani.htm
http://prometeo.lett.unisi.it/Fortini/centro.html
http://www.luigidiruscio.com
http://www.artcyclopedia.com/artists/licini_osvaldo.html#imagegalleries
 
 
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