Note bio-bibliografiche
Carla Paolini, (www.carlapaolini.com) di origine mantovana, vive e lavora a Cremona.
Laureata in lettere con una ricerca sulla retorica per immagini nella pubblicit�.
Si � dedicata per diversi anni allo studio di tecniche per la manipolazione della creta.
Il suo interesse per la poesia risale all�adolescenza.
Partecipa a progetti per varie manifestazioni culturali. Cura, in collaborazione con altri poeti musicisti, pittori, fotografi, l�organizzazione di reading di poesia presso biblioteche, librerie e associazioni artistiche.
Era presente al Bunker poetico organizzato da Marco Nereo Rotelli per la Biennale di Venezia nel giugno 2001.
E� stata segnalata al Premio di poesia Lorenzo Montano 2004 e 2005 (bandito dalla rivista Anterem � Verona)
Ha pubblicato racconti e poesie su antologie e riviste e le raccolte poetiche:
Impronte digitali (1993);
Diverso inverso (1995);
UnaxUna (1998);
Ai cancelli del flusso ( 2001);
Amori diVersi ( 2002);
MODULATI Modulati (2004).
Nella selva d'informazioni il raggio di sole penetra nel folto dei rami per indicare il luogo della verit�. E con essa non posso che confrontarmi quotidianamente, perch� solo essa prescindendo da ogni altra considerazione mi porta alla realt�, mi permette un incontro vero con la vita. Gi� nel suo primo volume poetico "Impronte digitali", Carla Paolini ha dato un nome a questa assidua ricerca della propria realt�: la memoria di ci� che � stato, i genitori, il piccolo mondo della campagna e poi la provincia con i suoi volti noti e le sue rughe sconosciute. Con questa nuova opera si scava ancora pi� in fondo; il presente appare con tutti i suoi limiti, con mille rinunce giornaliere, con le cartoline mai spedite. Ma non c'� fuga, c'� solo un anti eroe che non desidera sovvertire un mondo, perch� un mondo � gi� andato perduto. Piuttosto tenta di costruirne un altro meno teatrale, meno selvaggio, dove il quotidiano diventi la sua forza, dove il soggetto abbia diritto alle sue radure e ai suoi riti. Solo nella tranquillit� di questa casa � possibile che nasca un nuovo Omero, un altro Socrate che sappiano ridarci il senso della via.
Gianpaolo Ferrari
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